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Dal 30 marzo al 28 maggio è possibile inviare le richieste per poter accedere ai contributi del nuovo decreto sostegno, completamente rivisto dal Governo Draghi. Un servizio totalmente rinnovato a partire dalle modalità di richiesta.

Un nuovo portale che è stato concepito per evitare le problematiche dell’anno precedente, dove il grande numero di accessi ha determinato il blocco del sito e l’entrata in altri profili con conseguenti problemi di privacy.

Come richiedere i contributi del Decreto Sostegno?

Il sistema sarà articolato in 3 passaggi, con timer di attesa stimato per agevolare lo scaglionamento degli ingressi, dove si prevede che solo nella prima giornata possano essere circa 3 milioni di utenti.

Una volta effettuato l’accesso sulla piattaforma con il proprio SPID, apparirà la posizione in coda per poter accedere alla seconda fase, in cui verranno inseriti i propri dati personali, quelli relativi all’azienda e l’IBAN su cui verrà effettuato il versamento.

Una volta completate tutte le informazioni richieste, verrà visualizzato un nuovo timer che indicherà l’accesso alla pagina per l’invio della pratica.

Ora parliamo di tempistiche, per compilare l’intera domanda è stato stimato un tempo massimo di circa 10 minuti, mentre per l’erogazione del denaro, l’Agenzia delle Entrate dichiara un’attesa di circa 2 settimane.

Chi può accedere al Decreto Sostegno?

I requisiti per accedere al decreto sostegno sono:

  • aver conseguito ricavi o compensi non superiori ai 10 milioni di Euro nel 2019
  • aver registrato nel 2020 un calo del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 30% rispetto al 2019

Per ogni richiesta verranno effettuate delle verifiche e in caso di esito positivo si riceverà notifica dell’avvenuta erogazione o il riconoscimento del credito d’imposta.

A quanto ammonta il contributo?

La somma erogata verrà decisa in base al fatturato dell’azienda che presenta la domanda, si parte da un minimo di 1.000 € per le persone fisiche e 2.000 € per le persone giuridiche. Il tetto massimo è stato fissato a 150.000 € per le imprese. Per i lavoratori autonomi e le partite IVA il contributo minimo è stato fissato a 3.000 €.

Per le aziende la cifra del contributo è stata fissata in percentuale dei ricavi annuali:

  • 20% per i ricavi tra i 5 e i 10 milioni
  • 30% per i ricavi tra 1 e 5 milioni
  • 40% per i ricavi tra 400.000 € e 1 milione
  • 50% per i ricavi tra 100.000 e 400.000 €
  • 60% per i ricavi fino a 100.000 €

Questo nuovo contributo a fondo perduto, esattamente come i precedenti bonus è escluso dalla tassazione sia per le imposte sui redditi sia per quanto riguarda l’IRAP.

Michele Zanni

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